Domanda:
perchè conta più l'apparire che l'essere...?
anonymous
2009-07-17 00:21:57 UTC
mi capita spesso di parlare con persone che fanno determinati tipi di ragionamenti che io non tollero.poverò a spiegarveli...innanzi tutto, una ragazza è bella solo se è alta dal metro e 70 in poi...non importa se abbia il viso brutto,basta che sia alta e magra...se poi si veste con il jeans stretto,gli zoccoletti,e una maglia attillata è da sposare. se poi c'è una ragazza magari alta 165,carina,bel visino,bel sorriso...non è nulla di che...inoltre...perchè una ragazza è perfetta solo se curata nei minimi dettagli,e poi magari non ha contenuti...dunque una che si fa la ricostruzione delle unghie anche ai piedi tanto x dire, viene considerata sicuramente più **** di una che magari le unghie se le smalta in casa ma che se ci parli ha qualcosa da dirti...
perchè in questo mondo conta sempre di più quello che sembri e non quello che effettivamente sei???....non dico che sia x tutti così,ci sono ragazzi che fortunamtamente hanno un minimo di coonsapevolezza in più, ma quello che mi dispiace è che x la maggior parte degli uomini sia così...........
Nove risposte:
Vieux Monstre [Panik!]
2009-07-17 00:43:47 UTC
risposta filosofica:

i miseri affogano nella loro stessa miseria, riempiendo i vuoti di banalità. queste persone, probabilmente, sono destinate a migliorare con il tempo, o a condurre un'esistenza vuota e insignificante. non dovresti preoccuparti di loro, ma provare compassione..



risposta non filosofica:

sono una minoranza...io non arrivo al metro e 70, ho pure qualche kg di troppo e non vesto da fighetta...eppure gli uomini non mi mancano. basta avere un po'di carisma...e poi sono molto più contenta di non avere quell'aspetto, almeno così i banalotti si autoescludono da soli, e non devo prendermi la briga di conoscere personalmente la loro idiozia...a parte qualche caso raro...
[santa Barbie is back]®
2009-07-17 00:59:16 UTC
Perchè è il primo impatto



e quindi il primo metro di valutazione che verrà usato.
DAZZO
2009-07-17 00:59:12 UTC
Il problema dell’essere o apparire, inteso come le modalità dell’animo e la voglia di fare apparire queste in modo diverso dalla verità con lo scopo di affermarsi nella società, e forse un modo di pensare consumistico che è dato dall’eguaglianza “io sono = ciò che ho e ciò che consumo”.



Per quanto concerne l’esistenza riporterei la filosofia di Kierkgaard. Lui suddivideva l’esistenza in stadi tra i quali appunto “lo stadio estetico”. Questo stadio è la forma di vita in cui l’uomo “è immediatamente ciò che è”, in altre parole l’uomo rifiutando ogni impegno continuato, cerca l’attimo fuggente della propria realizzazione all’insegna della novità e dell’avventura.



L’esteta si propone di fare della propria vita un’opera d’arte dalla quale sia bandita la monotonia e trionfino le emozioni forti. Però al di là della sua apparenza gioiosa e brillante, la vita “estetica” o meglio l’apparenza, è destinata alla noia e secondo me al fallimento esistenziale. Perché questo? Dice Kierkgaard che vivendo attimo per attimo ed evitando il peso di scelte impegnative (ovvero scegliendo di non scegliere) finisce per rinunciare ad una propria identità per finire per avvertire un senso di vuoto della propria esistenza.



Credo che scegliere per me significhi esistere. Infatti la scelta non è una semplice manifestazione della personalità ma costituisce la personalità stessa. Questo momento Kierkgaard lo chiama “stadio etico”, cioè il momento nel quale l’uomo scegliendo di scegliere, ossia prendendo una responsabilità della propria libertà, si impegna in un determinato compito. Questo stadio implica al posto della ricerca dell’eccezionalità dell’uomo comune, la scelta della ricerca della normalità e della semplicità. Penso che sia l’esistenza dell’avere, sia l’essere costituiscono le potenzialità della natura umana e che per natura e per spinta biologica alla sopravvivenza siamo più propensi alla modalità dell’avere. Anche qui trovo delle forti analogie con Kierkgaard. Infatti parla della “disperazione” come rapporto dell’uomo con se stesso << Se l’io vuol essere se stesso, non giungerà mai all’equilibrio; al contrario se non vuol essere se stesso urta anche qui in un’ impossibilità di fondo >>. In entrambe le direzioni ci si imbatte però nella “disperazione” perché è “il vivere la morte dell’io”, in altre parole la negazione del tentativo umano di rendersi autosufficiente ed evadere da sé. Il filosofo troverà poi la soluzione di questa disperazione nella fede, riconoscendo quindi la dipendenza dell’uomo da Dio. Egoismo e Pigrizia non sono le uniche propensioni dell’essere umano.



Qui rispondo riassumendo che l’uomo per non essere egoista deve ritenersi non autosufficiente, ma dipendente da Dio e compiere scelte responsabili in relazione a che sta peggio, quindi a personificarsi non come amico ma come unità dell’essere. Il desiderio dell’uomo “di apparire avendo” non lo porterà “al centro di gravità permanente”, la personalità va trovata nell’essere come scelta responsabile ed immutevole nel tempo in relazione all’unità e non all’unicità della natura umana in quanto tutti dipendiamo da Dio, lasciando stare la personalità dell’apparenza in quanto “il sonno della ragione produce mostri” (Francisco Goya).

Il modo in cui gli uomini nascono contiene molte cose, naturali e artificiali, vive e muore, caduche ed eterne, che hanno tutte in comune il fatto di apparire, e sono quindi destinate ad essere viste, udite, toccate, guastate e odorate,a essere percepite da creature senzienti muniti degli appropriati organi di senso. Nulla potrebbe apparire, la parola “apparenza” non avrebbe alcun senso se non esistessero esseri ricettivi, creature viventi capaci di conoscere, riconoscere e reagire, con la fuga o il desiderio, l’approvazione o la disapprovazione, il biasimo o la lode – a ciò che non semplicemente c’è, ma appare loro ed è destinato alla loro percezione. In questo mondo, in cui facciamo ingresso apparendo da nessun luogo, Essere e Apparire coincidono. La materia inanimata, naturale e artificiale, immutabile e mutevole, dipende nel suo stesso essere, cioè nel suo stesso apparire, dalla presenza di creature viventi. Non esiste in questo mondo nulla e nessuno il cui essere stesso non presupponga uno spettatore. In altre parole, nulla di ciò che è, è fatto per essere percepito da qualcuno. Non l’Uomo, ma uomini abitano questo pianeta. La pluralità è la legge della terra. Siccome gli esseri senzienti, uomini e animali, cui le cose appaiono e che, come esseri ricettivi, garantiscono la loro realtà. Sono a loro volta essi stessi apparenze, destinate e insieme atte a vedere e a essere vedute, a udire e essere udite, a toccare e essere toccate, essi non sono mai semplicemente soggettivi né possono essere intesi come tali: non sono meno “oggettivi” di una pietra o di un ponte. La modalità delle cose viventi implica che non esiste soggetto che non sia insieme un oggetto e appaia come tale a qualcun altro, che è garante della sua re
Elisa
2009-07-17 00:36:37 UTC
hai ragione..la magg parte dei ragazzi pensano solo alle belle ragazze..( x belle ragazze intendo quelle curate nei minimi dettagli)..mentre quelle semplici ma ke magari sn carine, nn le cagano proprio.. cmq è normale ke le persone contano di piu x quello ke sembri..nel mio paese le pokissime persone ke guardano ciò ke sei effettivamente vengono kiamati malati mentali..
anonymous
2009-07-17 00:35:44 UTC
ciao sono Anna e ho 14 anni sn alta piu di un metro e 70 ma nessuno ti dico nessuno mi ha kiesto di uscire e sai quanto ci sto male si sono alta e ho un bel viso xo adexo ai ragazzi piace solo le ragazze magre ed io qnd vedo la mia amica appiccicata cn qll ke mi piace quasi a sbaciucchiasse solo xk a lui piace le ragazze magre mi ci fa arrabbiare cosi ho deciso ke se io piaccio a me me ne frego di quello ke pensa gli altri quindi se tu ti piaci cosi cm sei allora vedrai ke presto quel ragazzo si accorgerà di te... ok??? cmq ti vojo dire ke qst a me capita sempre ma io sn me stessa tt i giorni e poi se nn piaccio agli altri nn mi importa se io sto bn cn me stessa me ne frego degli altri nn ti preoccupare ke prima o poi ci noteranno di piu ciao ciao!!!
anonymous
2009-07-17 00:34:38 UTC
Beh, non è che conta di più apparire che altro però è la prima cosa che si nota in una persona. L'aspetto, il vestiario i movimenti sono le prime cose che si vedono in una donna però personalmente quel tipo di donne non le considero importanti, penso che se passi la vita a desiderare che gli altri ti vedano come vorresti ti perdi tante di quelle cose e quando l'aspetto inizierà ad invecchiare incomincerai a chiederti perchè sei stato così stupido a dare tanta importanza all'aspetto quando dell'apetto importava solo a te e infatti molte donne che si truccano, si vestono bene, ecc insomma che fanno le f***e rimangono sole e da vecchie le ritrovi dalle parucchiere che parlano male di tutti perchè sono invidiose della vita che non hanno mai vissuto veramente..
El_Paza
2009-07-17 00:32:29 UTC
le classiche perfettine, biondine io non le ho mai sopportate. Ti dirò che in giro ci sono un sacco di ragazza apparentemente carine ma che poi di carattere si rivelano uno schifo.



Personalmente 1,70 è l'altezza giusta (per me) perchè sono 1,90... 30 cm di differenza negli abbracci si sentono, ma ho provato anche quelli!

cmq sia, sempre di mio preferisco prima CONOSCERE la persona e poi guardare l'aspetto fisico nel dettaglio.

Se mi piace come comportamento, mi piace come persona fisica.



poi di mio posso essere strano. xD
luca g
2009-07-17 00:28:39 UTC
gli esempi che porti sono abbastanza calzanti per una realtà che viene formata dai programmi di quella iena della de filippi, dei reality e delle liti in diretta tv, la genrte dovrebbe ricominciare ad uscire e a mirare a crearsi una professionalità invece di passare per i grande fratello e cercare di diventare famosi, ricominiciare a studiare, a pensare ad amare e magari anche a fare sesso fatto bene...ormai il mondo è apparire e non essere, mirare all'essere è la vera essenza della vita!

ciao
Cristina*
2009-07-17 00:28:04 UTC
stai pur certa che però non vogliono passarci il resto della loro vita con quel tipo di "perfezione"


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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