E' un copricapo tradizionale della cultura araba, non solo palestinese, specialmente diffuso degli ambienti agricoli. Negli anni '30 la kefiah diventa un simbolo del patriottismo palestinese, grazie alla sua associazione alle aree rurali, in contrapposizione al fez indossato nelle aree urbane. Fu adottata da molti Palestinesi che sostenevano il Gran Mufti Amin al-Husayni durante la Grande Rivolta Araba. Più tardi la kefiah sarebbe diventata il simbolo di Yaser ʿArafāt, che fu visto raramente senza di essa. ʿArafāt indossava la kefiah alla maniera tradizionale, attorno alla testa e avvolta da un egal. Un'altra figura Palestinese comunemente associata alla kefiah è Leila Khaled, una donna appartenente all'ala armata del Fronte Popolare per la Liberazione Palestinese. Diverse fotografie della Khāled circolarono sulla stampa occidentale dopo il dirottamento del Volo TWA 804 e dei dirottamenti del Dawson's Field: queste foto spesso ritraevano la Khāled mentre indossava la kefiah alla maniera del hijāb delle donne musulmane, avvolta attorno alla testa e alle spalle. Questo modo fu inusuale, dato che la kefiah è comunemente associata alla virilità araba, e molti credono che quella della Khāled fu una specie di "dichiarazione di moda", denotando la sua uguaglianza rispetto agli uomini nella lotta armata palestinese.
Sin dallo scoppio della Prima Intifada e dall'opposizione di Ḥamās all'OLP nei territori palestinesi, i colori delle kefieh furono associati alle simpatie politiche dei Palestinesi. La kefiah bianca e nera, accettata comunemente come simbolo palestinese, è associata all'OLP e ad al-Fatḥ, movimenti socialisti.
La kefiah bianca e verde, colore associato all' Islam, è anche associato a Ḥamās, movimento fondamentalista islamico. La kefiah bianca e rossa, rappresenta il movimento d'ispirazione marxista - comunista per la liberazione della Palestina.