Domanda:
Sarebbe stupido pensare a un modo per prevenire la violenza in famiglia?
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2010-10-18 09:33:54 UTC
Secondo voi si potrebbero prevenire le cose orribili che accadono nelle famiglie?
O almeno gettare le basi per un futuro migliore..
Certamente il lavoro sarebbe arduo, dovrebbe coinvolgere genitori, insegnanti.. tutti, in alcuni casi bisognerebbe forse cambiare la mentalità delle persone, ma non stiamo facendo abbastanza, anzi forse non stiamo facendo niente, niente di mirato almeno..
Perché non c'è niente in programma?
Perché nessuno si muove?
Forse è solo una mia impressione da ignorante questo immobilismo di fronte alla violenza?
Oppure tendiamo ancora a considerare troppe cose "affari di famiglia" o, peggio, affari altrui?
Qualche giorno fa ho visto una madre in un negozio sgridare violentemente la sua bambina..
Le urlava di smettere di piangere, ma la bambina non smetteva, singhiozzava a più non posso..
Quella mamma ha avuto allora la brillante idea di darle un bel po' di schiaffi..
Poi è arrivato il padre e la situazione non è migliorata..
Avrei voluto prendere in braccio quella bambina e calmarla, ma non ho fatto niente, nessuno ha fatto niente, e come in questo caso, così in tanti altri casi continueremo a non fare niente..
Ma è giusto non intervenire?
Sei risposte:
il genio del vapore
2010-10-18 10:55:26 UTC
Credo che l'unico modo sia quello di smontare l'istituzione-famiglia pezzo per pezzo. Investendo di luce, di libertà, di mondo il microcosmo chiuso, refrattario, spesso patologico che coltiva tra le solite maledette quattro mura.



Ricordo una canzone che dice: la famiglia è una pistola carica, puntala nella direzione sbagliata e qualcuno finirà ucciso. Credo sia vero, e ancora più vero in un momento storico in cui per carenze strutturali e distorsioni ideologiche di fondo la famiglia si trova a supplire al ruolo che dovrebbe essere della società tutta, ossia quello di garantire protezione, educazione, futuro, stabilità.



Il culto dell'autosufficienza, come il sonno della ragione, genera mostri. Più stretta è la gabbia, più diventiamo feroci. E senza neanche bisogno di dirlo, a pagare in prima persona sono quasi sempre le donne. Si diceva una volta: il più sfruttato non è il proletario, ma sua moglie. L'orrore del patriarcato purtroppo non ha ancora fine. Figlie, fidanzate, sorelle considerate proprietà da difendere, da mettere a posto, da vendicare. Aggiungiamoci la violenza totalitaria della società dello spettacolo, della dittatura dell'immagine (anche noi abbiamo il nostro burqa) e capiamo come anche giovani donne possano diventare protagoniste del medesimo meccanismo infernale. Fino a immolarsi. Fino a uccidere. Fino a diventare famose.
coffeee137272
2010-10-19 09:42:29 UTC
DIREI CHE LA BASE è UNA BUONA EDUCAZIONE CIVICA!

QUESTA DOVREBBE PARTIRE DALLE SCUOLE MA NEGLI ULTIMI TEMPI SI SONO FATTI GRANDI PASSI INDIETRO.

IL RUOLO DELL'INSEGNANTE è STATO DENIGRADO, I FONDI PER IL MANTENIMENTO DELLE SCUOLE OGNI ANNO VIENE TAGLIATO.

LA NOSTRA EDUCAZIONE NASCE DALLE SCUOLE E SICURAMENTE ANCHE IN FAMIGLIA, MA SE SI VUOLE LAVORARE PER QUELLO CHE CHIEDI BISOGNA PARTIRE DA OGGI PER FARNE BENEFICIARE LE GENERAZIONI FUTURE.

UN PROBLEMA DEL GENERE PURTROPPO NON SI RISOLVE SUBITO , CI VUOLE TEMPO E LA RIVALUTAZIONE DELLA SCUOLA E DEL RUOLO DELL'INSEGNANTE SAREBBE UN OTTIMA PARTENZA !
2010-10-19 06:55:05 UTC
Sì che poi si intuisce benissimo quando il bambino piange perchè sta facendo i capricci o piuttosto perchè è veramente spaventato e disperato. Anche a me monta una rabbia indicibile vedere certe cose... Ma più che consolare la bambina mi verrebbe da schiaffeggiare la madre. Non so cosa si potrebbe fare per prevenire e tutelare i bambini. L'unica cosa che so è che nelle famiglie avviene di tutto, le cose più impensabili e più devianti. E si sente parlare di assistenza sociale solo quando si tratta di togliere figli a coppie di coniugi disoccupati e presumibilmente non capaci di crescerli. Si preferisce strappare con brutalità i figli ai genitori, piuttosto che aiutare i genitori a trovare lavoro. Questa è l'Italia.... Perciò se fanno qualcosa, fanno danni.... Non saprei che augurarmi in merito..... il tutto condito da un'indifferenza tale che non interviene nessuno nemmeno se ti ammazzano di fronte a una folla, figuriamoci per altro.... Per non parlare poi dell'indifferenza delle "istituzioni"...........

Nel tuo caso non so cosa avrei fatto, ma tanto anche se ti fossi intromessa con gentilezza e tatto, potevi forse risolvere sul momento (forse...) ma poco sarebbe cambiato... Mi sa che è proprio destino di alcuni di noi crescere fin da piccoli ai limiti della sopportazione....
2010-10-18 17:59:50 UTC
non saprei Ofelia.....in questi casi come tu hai fatto implicitamente notare mi rendo conto che la nostra società e' basata su cose veramente stolte......abbiamo priorità che in questi come in altri piu' eclatanti casi non sono la vita ed il benessere delle persone.....



Un esempio concreto, ...EriKa e Omar......, poi l'altra bestialata mediatica di Sarah Scazzi.... una società differente si sarebbe occupata della madre ed il padre della piccola, al posto di accendere i riflettori sulla piccola bottega degli orrori.



Se ti puo' consolare in situazioni simili non sono mai intervenuto se non facendo vedere che guardavo...neanche io
2010-10-18 16:58:27 UTC
Mi è venuto da pensare a un' altro esempio:



quel padre musulmano che uccide assieme al fratello la figlia perchè ha disonorato la famiglia mettendosi con un italiano



Qui ci sono idee religiose, culturali, profondamente radicate dietro. Bisognerebbe dissestare un terreno un pò troppo ampio



E in parte, la cultura gioca sempre
Ery
2010-10-18 16:51:20 UTC
Dipende da qual è il tuo ruolo... mi spiego: il passante che osserva la scena non sa nulla di perchè la bambina piange, se sia solita fare i capricci x ottenere ciò che vuole o se si tratta di un desiderio occasionale, se sia la madre un po' isterica o sia portata alla stanchezza dalla figlioletta capricciosa.

Diverso è il ruolo della maestra, ad esempio, che conosce la situazione della bambina e della sua famiglia, quindi può permettersi di parlare con i genitori x consigliarli,ecc. nonché, se la situazione è davvero grave, essendo un pubblico ufficiale, dovrà denunciare il maltrattamento della minore.

Volendo prevenire questi fatti le mie idee sarebbero:

- bandire/ridurre le pubblicità che fanno vedere la "famiglia felice" perchè ha i biscotti del Mulino bianco, i bambin giocano con le costruzioni della Lego e hanno ai piedi le scarpe della Nike o le LellyKelly.

x soddisfare tutti questi desideri i soldi di cui oggi dispone mensilmente la famiglia media italiana non sono sufficienti e questo porta i bambini a sentirsi di valere meno degli amichetti più abbienti e i genitori a sentirsi inadeguati perchè non in grado di rispondere alle richieste dei figli.

- aumentare l'occupazione: se un genitore non è costantemente preoccupato di come mangiare gli utlimi giorni del mese, probabilmente sarà più rilassato anche con i propri figli.

- sostenere maggiormente i genitori con incontri periodici con esperti, ma anche con altre famiglie con figli della stessa età. Nelle famiglie moderne sempre più spesso i genitori non hanno fratelli/cognati con cui vivere contemporanemente l'esperienza della genitorialità, si ritovano dunque soli a gestire questo importante compito. Rapportarsi solo con esperti (insegnanti, psicologi, pediatri) tende a far sentire inadeguati/incapaci, un confronto tra pari può essere maggiormente produttivo perchè si apprende dallo scambio reciproco


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