Domanda:
Pensieri sull'aborto?
federica s
2008-01-31 02:39:58 UTC
So che è una domanda trita e ritrita...ma più leggo delle risposte date e più mi sento frastornata e perplessa......non voglio dire il mio punto di vista subito, perchè non vorrei ne giudicare chi la pensa diversamente da me ne tanto meno imboccare delle risposte....
Mi limiterò a darvi delle evidenze impiriche essendo quasi psicologa prenatale...un bimbo a 3 mesi ha gli abbozzi di tutti gli organi, ha un cuore che batte, ha il senso del tatto, del gusto e dell'udito già sviluppati..sente la mamma già dalla 7 settimana di gestazione....queste solo solo evidenze empiriche...e che cosa pensate di chi decide di portare avanti la gravidanza pur sapendo che ne andrà di mezzo la sua vita?
Quindici risposte:
anonymous
2008-01-31 02:49:14 UTC
Io sono rimasta incinta di un ragazzo con cui avevo una storia da 6/7 mesi. Quando ci siamo conosciuto io ero fidanzata quindi abbiamo vissuti momenti nn facile. Dopo sei mesi di "vero" rapporto sono rimasta incinta. La prima reazione? Terrore, paura.

Lui mi ha chiesto di abortire, io ci ho pensato e ho capito che nn potevo farlo. Sapevo le conseguenze della mia scelta, una gravidanza da sola, un figloi da sola, ma ho preferito evitare l'aborto.

Un dolore che poi mi sarebbe rimasto addosso per sempre, che mi avrebbe segnato e magari fatto rimpiangere di aver fatto alscelta sbagliata.

Per fortuna le cose sono cambiate,lui ha accettato al gravidanza a Luglio nascerà il nostro piccolo, ogni giorno che passa sono sempre piu' felice e sicura della mia scelta.

Nn voglio giudicare chi abortisce, penso solo ceh bisogna essere convinti e avere motivi validi, un semplice "nn me la sento" oppure " sono troppo giovane" nn credo che basti...
Belinda B
2008-01-31 02:48:26 UTC
penso che ci sia poca informazione, pensa che io mia figlia l'ho avuta a 18 anni , e quando andai dalla ginecologa, mi disse con nonchalance: "guarda che puoi abortire benissimo, non è mica la fine del mondo.."

.....se ad una ragazzina una ginecologa dice cosi, non ci pensa due volte ad abortire, no??

meno male che ho fatto un ecografia, e sentendo il suo battito del cuore, ho pensato: "impossibile abortire, adesso è già un persona, ha già il suo cuoricino pieno di vita..."

e adesso è la mia soddisfazione maggiore
Ele-noir very sexy noir
2008-01-31 02:47:10 UTC
le tue evidenze empiriche già dimostrano come la pensi, piccola psicologa prenatale.



visto che appunto te ne intendi di psicologia, mettiti di fronte a una ragazzina di 14 anni, a una donna vittima di uno stupro, a una donna che è senza lavoro e senza una casa, e una donna con un marito violento che la picchia, tutte e 4 incinte di pochi mesi, che decidono di abortire.

mettitele di fronte, psicanalizzale e poi dopo fatti risentire qui da noi.
SilviaBO
2008-01-31 02:50:07 UTC
Anche un topo ha tutti gli organi, un cuore che batte e i sensi sviluppati, inoltre può compiere scelte ragionate, cosa che un feto di 3 mesi non sa fare, ma la maggior parte della gente non si fa tanti scrupoli ad ammazzarlo (io sì, tra parentesi).

Credo che la decisione su che cosa si può ammazzare e che cosa non si può ammazzare debba dipendere dalla capacità di autocoscienza dell'essere in questione, valutata nel momento in cui si vuole ammazzare. C'è molto da discutere, probabilmente le leggi sono migliorabili.

Per quanto riguarda una donna che mette a rischio la propria vita pur di non abortire, non approvo per nulla: credo che per un bambino sia molto meglio non nascere che nascere orfano ed essere costretto a vivere senza mamma. Lo ritengo un grave atto di egoismo da parte della donna.
?
2008-01-31 04:11:21 UTC
Ho brutti pensieri perchè ho vissuto una brutta situazione in passato.Penso che quando ci si trova in una situazione difficile,ti vengono in mente mille cose,ti senti frastornata,non sai che pesci prendere...Poi se fai una scelta non in linea col tuo essere e dettata dalla paura e dal panico, ti ritrovi a dover affrontare un forte disagio psicologico...che inevitabilmente lascerà i suoi strascichi,non lo auguro a nessuno!
anonymous
2008-01-31 03:09:00 UTC
hai perfettamente ragione ma lasciati dire che ogni caso è un caso a sè...a me non piace giudicare donne che decidono di abortire perchè io credo che l'istinto materno ce l'hanno gli animali figurati le donne umane....ma se nella loro mente arrivano a compiere questo gesto vuol dire che un motivo valido ci sarà....non possiamo noi metterci nei loro panni perchè non sapremo mai la vita di quella persona e credo inoltre che per il resto della vita saranno marchiate e non dimenticheranno mai, chi si pente, chi cambia, chi cerca sfoghi...insomma non me la sento davvero di dire Giusto o Sbaglaito...

riguardo la seconda cosa che hai detto.....mi dispiace ma non sono d'accordo con te...una donna che sa che rischia di morire non dovrebbe accettare di mandare avanti la gravidanza.......non è giusto.....non è coraggio....il coraggio non si misura con la morte....ma che scherziamo? e io ti dico questo perchè da poco ho vissuto una situazione del genere....nel mio paese è morta una ragazza, incnta del secondo figlio, 28 anni, una bellissima persona.....gravidanza a rischio per lei e per la figlia, ma ha voluta portarla avanti....non appenza partorisce muore....e ora? il suo coraggio è servito a lasciare il marito, il primo figlio e una neonata che crescerà senza madre o meglio forse con una nuova madre che da grande potrebbe odiare perchè saprà invece che la sua vera madre è morta per lei...e magari si sentirà pure in colpa.....ma vi rendete conto....in tutto questo la ragazza ha lasciato madre, padre e tre sorelle che sono scioccati da quanto è successo.....sì è vero è nata una nuova vita, ma mettetevi nei panni di chi guarderà negli occhi questa bimba e penserà per sempre che a lei è legata la morte di una persona....io non lo vedo giusto.......la cosa ha scioccato talmente tutti che una mia amica appena sposata e incita di tre mesi, ha saputo che la gravidanza potrebbe essere rischiosa sia per lei che per il feto, per un problema di cui non ho capito bene il significato, ad ogni modo la mia amica ha abortito (su consiglio di tutti)....è stata male per un pò ma almeno è viva e sta bene..........quetso è per dirvi che mettere al mondo un figlio non è una cosa che si fa solo perchè è giusto vivere.....IO CREDO CHE CHIUNQUE ABBIA DIRITTO A UNA VITA DIGNITOSA....già il mondo fa schifo di per sè..........

***spring***
Ѵulture
2008-01-31 02:58:26 UTC
Una risposta del tipo, favorevole o contrario, non può dare indicazioni o soluzioni su un tema così complesso.
anonymous
2008-01-31 10:14:52 UTC
mi limito a scrivere che la penso esattamente come te, e non lo scrivo solo perché sono arrivata troppo tardi e ho scoperto come la pensi, ma semplicemente perché in questi giorni ho risposto ad altre domande nello stesso modo che hai fatto tu........ciao e un bacione
anonymous
2008-01-31 07:16:46 UTC
LA GRAVE REALTA' DELL'ABORTO



Molto spesso capita che un bambino non era previsto, diciamo,che la maggior parte dei figli, a parte il primo, rappresenta una sorpresa. Purtroppo, a volte questa sorpresa è vista come una disgrazia e si decide subito per la soluzione più "facile": l'aborto. Basterebbe un attimo di riflessione per riconoscere l'aborto come l'atto più terribile che un essere umano possa compiere su un suo simile. Sopprimere una vita è terribile, ma sopprimere la vita generata da te è qualcosa di tremendo, catastrofico, tragico. Significa andare innanzitutto contro sè stessi. Il sangue dell'essere innocente che viene versato per volontà di chi era chiamato a proteggerlo e custodirlo, grida e richiama continuamente la nostra coscienza Quando si parla di aborto, si pensa sempre a una donna, ma ci si deve ricordare che il figlio ha anche un padre, che di solito,ma non sempre,se la cava con "decidi tu, è un problema tuo". Credo che nessuna donna, se di fronte a una gravidanza inaspettata si sentisse appoggiata, incoraggiata e soprattutto amata, arriverebbe ad abortire. Invece succede che per primo il padre del bambino, poi i genitori, gli amici, a volte i figli maggiori iniziano un vero e proprio processo dove l'accusata è la mamma. In questo processo non c'e' mai una difesa, una voce a favore della vita e la vittima alla fine è un essere umano. Prima di tutto il padre deve avere coraggio e forza e riconoscere che ciò che è generato nel grembo della sua donna è suo figlio, una parte di lui e che questo dono viene da Dio, non gli appartiene, è un essere unico e mai più potrà esisterne uno uguale. Dove sono finiti gli uomini? Dove sono i maschi? Dove sono i padri? Lasciano abortire le proprie donne e si chiudono poi in una sorta di torpore. Seppelliscono la coscienza insieme al loro figlio. Non affrontano mai l'argomento, non se ne vogliono nemmeno ricordare. Si chiudono in un mutismo impenetrabile. Quanta responsabilità hanno gli uomini in tutti gli aborti che vengono fatti! (circa 140mila all'anno). Anche loro sono caduti nella trappola e non sanno più ciò che veramente vogliono: se essere felici o egoisti.

In questi anni abbiamo seguito diverse coppie che avevano abortito e vi assicuro che è una devastazione. Tutte le relazioni vengono compromesse, con il marito, i parenti stretti, gli amici. Non si può dimenticare. Una mamma mi diceva: "Non passa giorno che non pensi al mio bambino che ho abortito". Sono convinta che la risorsa per uscire dal tunnel della morte sia la coppia.



LA DONNA CHE VA AD ABORTIRE



La donna che va ad abortire è spesso vittima di uno stato d'animo che non è il suo. Mille paure e ansie si insinuano nei suoi pensieri. Appena si rivolge a chi di competenza - un consultorio o un ospedale -, si trova davanti persone che non hanno la minima intenzione di farsi carico del problema. Tutto si svolge con una freddezza e un'indifferenza totali. Vengono fatte poche domande, compilati alcuni moduli, preso l'appuntamento per abortire.

Il medico che pratica l'aborto non spiega come avviene l'intervento, non si preoccupa della salute mentale della paziente. A tutte le donne rimane una grande rabbia nei confronti di quel medico. Lo ritengono il boia che ha strappato dal loro grembo la creatura.

Per quanto riguarda lo stato emotivo della donna, tutti, compresa lei, sperano che dopo l'aborto ritorni com'era prima e vedono il giorno dell'intervento come una liberazione e una garanzia del ritorno alla normalità.



LE MOTIVAZIONI



Le motivazioni sono diverse, ma c'e' una cosa che le accumuna tutte, la paura, dirlo ai genitori, perdere la libertà, rinunciare alla carriera, le difficoltà economiche, la fatica se ci sono altri figli, la paura che il bambino non sia normale. Basterebbe che una persona si facesse carico del problema della donna. Purtroppo questo non avviene quasi mai.



IL DOPO ABORTO



Subito dopo l'aborto alcune donne provano un senso di liberazione, ma già dopo qualche mese iniziano a sentirsi diverse. La relazione con il padre del bambino cambia, comincia a nascere un certo rancore per quell'uomo che non è stato capace di starle accanto e che ora magari fa finta di niente e evita a tutti i costi l'argomento. Inizia una vera e propria avversione per i rapporti sessuali con il padre del bambino. Moltissime coppie, soprattutto se non sposate, si lasciano dopo poco tempo. Qualche donna comincia a sentirsi giudicata, con la coscienza sporca e si costruisce degli alibi: "la legge lo permette; era solo un grumo di cellule; la colpa è di mio marito; in questo momento non era possibile seguire un bambino come si deve; sono stata costretta dalle circostanze; era handicappato..."

La donna non parla mai di quanto è successo, anche se ne sente un gran bisogno . A quasi tutte succede di avere incubi notturni. Quanto si avvicina l'anniversario dell'aborto, soffrono molto, si chiedono come sarebbe ora se fosse nato, calcolano quanti anni avrebbe e fantasticano su cosa avrebbero fatto assieme a quel figlio. Tutte soffrono di non avere un luogo di sepoltura, un posto dove piangere quel figlio. Hanno molte difficoltà a relazionarsi con donne incinte o con bambini piccoli. Alcune di loro ripetono l'aborto perchè non accettano l'idea di aver scelto uno piuttosto che l'altro. I figli che nascono successivamente possono correre il rischio di essere odiati. Se la vita riserva loro delle sofferenze, le sentono come un giusto castigo, un'espiazione del male fatto. Si confessano molto spesso e dubitano che Dio le perdoni. Pensano che il peccato dell'aborto sia troppo grave per essere perdonato. E' frequente la comparsa, anche dopo molti anni, di stati depressivi, crisi d'ansia, fobie. Molte ricorrono a farmaci e sonniferi. In alcune compaiono patologie più gravi e angosce tali da tentare il suicidio. L'aborto distrugge la vita di una donna dal punto di vista psichico, fisico, affettivo, relazionale, sociale.



COME GUARIRE



Guarire non significa dimenticare. Spesso la donna che ha abortito, rifiuta di uscire dallo stato di disperazione in cui si trova perchè teme che facendo così perderà definitivamente quel figlio, ha paura di scordarsi di quella creatura che non c'e' più pensa che tenere vivo il dolore sia un po' come tenere in vita il figlio che ha ucciso. Ma non è così.



CHE COSA FARE



La prima cosa importante di cui una donna deve rendersi conto è di avere un problema, una malattia dalla quale deve guarire. Deve capire che gli stati d'animo negativi, le angosce, la rabbia, la fatica a relazionarsi, gli incubi dipendono dall'aborto. Deve dare un nome al gesto compiuto:: omicidio, errore, paura, uccisione, morte, scappatoia, mancanza di fiducia, solitudine, disinformazione, superficialità, egoismo. Deve cercare qualcuno che la aiuti a iniziare un cammino. Chi la aiuta dev'essere soprattutto paziente. Sono necessari alcuni gesti concreti, primo fra tutti dare un nome al bambino. Altra cosa importante è disegnare quel bambino così come si riferisce e come lo si immagina.

E' poi necessario crearsi un luogo dove fare concretamente memoria. Tutto questo serve alla donna per entrare nell'idea che quell'aborto era una persona con una sua identità, una sua unicità. Questa persona, quindi, è esistita, anche se per poche settimane, e rimane sempre e comunque qualcuno. A questo punto è necessario dare un senso a quella che finalmente si è riconosciuta una vita, stroncata, negata, ma pur sempre una vita. Ci sono creature che vengono al mondo solo per un giorno e altre che non vengono al mondo affatto, ma non per questo la loro vita è stata inutile. Dio crea ed è per sempre, la vita è in Dio, quel bambino vive in Dio e se esiste, perchè esiste, è grazie alla donna e all'uomo che lo hanno concepito. Quel bambino diviene un protettore speciale, un figlio in cielo. Quel bambino non è arrabbiato con la sua mamma. Le vive accanto, anche se lei non lo può vedere. Nel momento in cui la donna riesce a riconoscere questa verità, acquista di nuovo la pace e soprattutto la fede. Non è, infatti, possibile guarire da un aborto se non si crede in Dio creatore, che genera, dà vita. Egli solo può trasformare la morte in resurrezione, il peccato in salvezza. Allora il pianto in memoria di quel figlio non è più un pianto di disperazione, un pianto senza scopo, ma diviene un pianto di lutto per un figlio che manca e che si spera di poter riabbracciare un giorno. Le persone che arrivano a questo, possono e anzi devono adoperarsi perchè altre non arrivino ad abortire, devono saper creare una mentalità che accoglie la vita. Il modo migliore per farlo è portare la propria testimonianza. Guarire da un aborto è un cammino e ha bisogno di tempo e di eventi. Non si potrebbe parlare di guarigione e di resurrezione se non si parla di perdono. Innanzi tutto è necessario perdonare sè stesse, credere che davvero Dio è misericordia, credere che Dio può tutto e nella sua onnipotenza riesce a dare pace al cuore più chiuso e lontano. Poi perdonare chi riteniamo complice del nostro peccato, marito, parenti, medico, amici, società.
waxinmoon
2008-01-31 02:57:45 UTC
queste doti non sono il punto.Il punto e' finito o meno sto bimbo, avra' un futuro? crescera' decentemente.se piu' madri avessero il coraggio di farsi questa domanda, meno bimbi e poi adulti sarebbero in terapia o nelle mani di assistenti sociali ( per altro veramente incapaci)

La vita non e' solo quella che si forma nel pancino mia cara psicologa pre natale, e' quella che offri a tuo figlio.questo capitolo non lo coprite a scuola?

perche' il mio psicologo da bimba aveva mancato questo punto clamoroso.

Dare la vita, si per poi rovinarla?

Magari mia madre avesse abortito, magari molte donne potessero.

Mi spezza meno il cuore di bimbi abbandonati in istituti, picchiati, uccisi dai genitori che pensano che essere mamma e papa' vuol dire una gestazione di 9 mesi.quello lo possiamo fare tutti essere genitori no. allora qual'e' la scelta piu' coraggiosa?
Maria
2008-01-31 03:09:17 UTC
condivido pareri qui scritti:libera scelta,una ragazza stuprata o troppo giovane o con situazione precaria in vari ambiti sociali ecco sono d'accordo,diversamente x chi prende le cose alla leggera tanto c'è l'aborto.

Per una mamma malata che sa rischia la vita credo sia solo una scelta egoista,lascia solo un marito(magari altri figli) con una responsabilità enorme,allora meglio la sua presenza per un altro po' no??????

Di quello che ho scritto ne sono consapevole dato il primo/a l'ho persa a tre mesi spontaneamente,ma ancora oggi ,quindi 20 anni dopo mi ricordo esattamente che giorno doveva nascere,quanti anni avrebbe,sarà per quello che le feste di Natale non mi hanno più coinvolto molto...........
anonymous
2008-01-31 02:53:10 UTC
Allora, credo che l'aborto sia una scelta estrema che una donna decide di compiere con grande dolore per disperazione , poi non sta a me giudicare se faccia bene o male..ciascuno ha le sue motivazioni!

Per quanto riguarda invece la donna che decide di portare a termine una gravidanza pur sapendo che ne andrà della sua vita..beh credo che sia mamma già dal momento in cui percepisce suo figlio dentro di sè..penso che ogni madre rischierebbe la vita per il proprio figlio, chi lo fa per "mettere al mondo un figlio" è ancora più coraggiosa e da ammirare!

Ieri una mia carissima amica ha messo al mondo un bellissimo bimbo e sono felicissima!!!
anonymous
2008-01-31 02:50:53 UTC
è DA AMMIRARE LA SUA FORZA, MA NN BISOGNA DIMENTICARE POI DI PENSARE A COME CRESCERà IL BAMBINO SENZA UNA MAMMA!

IO NN SONO CONTRO L'ABORTO, CERTO CHE UNO PUò PRENDERE PRECAUZIONI, MA SE AD UNA DONNA DOVESSE CAPITARE DI RIMANERE INCINTA, E PER DIVERSI PROBLEMI NN PUò TENERLO , X ME NN CE NIENTE DI MALE FARE UN ABORTO (OVVIO PURCHè NEI TEMPI GIUSTI).

NN CI DIMENTICHIAMO CHE NN SONO BAMBOLE, E PRIMA DI TUTTO BISOGNA PENSARE AL LORO FUTURO, E SE SAPPIAMO CHE IN QUEL MOMENTO è IMPOSSIBILE DARGLIELO X ME è MEGLIO L'ABORTO!

OVVIAMENTE NN DEVE ESSERE UN VIZIO, MA UNA COSA DI EMERGENZA CHE PUò CAPITARE AL MAX 1 VOLTA NELLA VITA!
anonymous
2008-01-31 12:49:00 UTC
L'aborto per necessità, tipo pericolo per la vita o grave pericolo per la salute della donna, è ragionevole: è necessario. Però l'aborto per mera scelta è un patente estremismo! Possibile che la nascita di un nuovo umano in formazione dipenda da una scelta insindacabile? Non sapete che esiste l'istituto della maternità segreta? Quando partorite o presentate il bambino all'ufficio dello stato civile potete chiedere di non essere nominate nell'atto di nascita. Anche se siete sposate. Se non siete sposate, poi, potete semplicemente non riconoscerlo.
anonymous
2008-01-31 02:44:37 UTC
che ha una grande forza dentro ... ed è da ammirare :-)))

rischia la propria vita per quella di suo figlio ... questa è una VERA mamma ...



cmq non credo di aver capito bene la domanda, se ti riferisci alla vita della madre la risposta l'ho data se ti riferisci alla vita del bambino, beh io proverei comunque a mandarla avanti ... RISCHIO non significa CERTEZZA quindi perchè non tentare :-)


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