Domanda:
che cos'è il chakra?
2007-12-15 10:01:46 UTC
è da molto tempo che me lo chiedo, qualcuno mi saprebbe spiegare alla precisione il chakra, tutti i tipi (sono 7) , una descrizione e possibilmente come svilupparlo (non che io ci creda più di tanto).
Grazie
Dieci risposte:
pollon
2007-12-15 11:33:20 UTC
Il termine chakra (derivante dal sanscrito chakka) si riferisce a spirali di energia attiva per la ricezione, l’assimilazione e la trasmissione dell’energia vitale. Letteralmente significa "ruota", perché trattasi di sfere di energia che si irradiano dai plessi e dai gangli nervosi alla colonna vertebrale.

I chakras principali sono sette disposti dalla base della colonna vertebrale alla sommità del capo in senso verticale; corrispondono ai plessi nervosi e alle ghiandole endocrine regolando quindi a numerosi processi del corpo. Psicologicamente regolano i nostri rapporti con noi stessi e con il mondo circostante.

Le correnti di energia nel corpo umano scorrono in senso verticale, dal basso verso l’alto e dall’alto verso il basso (simbolizzate anche dallo Yin e dallo Yang): la "linea" energetica che a spirale sale fino alla testa si chiama PINGALA (energia solare), quella che scende IDA (energia lunare). Il senso di rotazione è determinato dal sesso: orario nell’uomo (YANG) e antiorario nella donna (YIN). IDA convoglia la fresca energia lunare dalla sinistra del primo Chakra alla narice sinistra (INSPIRAZIONE- YIN); PINGALA convoglia la calda energia solare dal lato destro del primo Chakra alla narice destra (ESPIRAZIONE- YANG).

YANG è il CONSCIO: la forza di volontà, spirito di iniziativa (in positivo); violenza e aggressività (in negativo).

YIN è l’INCONSCIO: ricettività, accettazione (positivo); debolezza (negativo).

Il blocco YANG porta a forti emozioni negative o ad un eccessivo bisogno di attività; il blocco YIN ad una paralisi quasi totale dell’energia con forte indebolimento.

Ci sono poi altre due correnti (la ricettiva e quella espressiva) fra i chakras stessi mentre questi interagiscono con l’esterno.

Ma non sempre funziona tutto a dovere: le correnti possono essere scarsamente sviluppate o eccessive, perché uno o più chakra possono non lasciare entrare gli stimoli: sul piano fisico anche il tipo di attività legata a quel chakra risulta bloccata o ridotta.

Un blocco crea deficienza nel chakra o nei chakras successivi perché l’energia si trasmette dall’uno all’altro nell’ordine ascendente (corrente liberatoria) o discendente (corrente manifestante). Il blocco o lo squilibrio di un chakra possono verificarsi anche nel caso di eccesso di accumulo energetico; sovente tale eccesso è dovuto non alla funzionalità del chakra stesso ma è conseguenza compensativa di altri blocchi.

Lo sviluppo dei chakras avviene progressivamente nel corso della vita, con la ricezione e l’organizzazione delle informazioni provenienti dall’esistenza; il primo chakra si riferisce allo sviluppo prenatale (dal 4° mese) ed ai primi mesi dell’infanzia.

Ciascun chakra è in sintonia vibratoria con un determinato colore, suono ed essenza ed è per questo che le alterazioni funzionali possono essere riequilibrate con il Reiki,con particolari tecniche di cromoterapia (cromopuntura ovvero fascio di luce concentrato) e massaggiandovi l’essenza opportuna o stimolando con la nota musicale appropriata.



primo chakra







in sanscrito viene chiamato Muladhara che significa, appunto,Radice, Sostegno.

Questo chakra é normalmente associato alle ghiandole surrenali, agli arti inferiori, alla colonna vertebrale, all'intestino crasso, ai genitali e al sistema nervoso centrale.

Le patologie che può causare il suo funzionamento disarmonico sono: emorroidi, obesità, stipsi, sciatalgia, artrite deformante, anoressia nervosa, gonartrosi, gotta.

Rientrano nella sfera di influenza del primo chakra i bisogni primari dell'individuo, relativi alla sopravvivenza.

Se c'è un funzionamento eccessivo di questo chakra, sia i pensieri che le azioni saranno orientati alla soddisfazione ossessiva dei bisogni materiali e della sicurezza personale; si vorrà possedere tutto ciò che si desidera, mentre sarà difficile dare o donare qualcosa.

Qualora ostacolati si reagirà con aggressività, collera, violenza, sentimenti o modalità che esprimono un atteggiamento difensivo legato alla mancanza di fiducia nelle forze vitali ancestrali; in questo atteggiamento c'è sempre la paura di perdere ciò che da' sicurezza e senso di benessere.

Se invece vi fosse un'insufficiente funzionalità, si avrà debolezza e scarsa resistenza fisica ed emozionale. Molte cose verranno vissute con eccessiva preoccupazione, anche se molto banali.

L'insicurezza esistenziale, nell'accezione più legata agli istinti primordiali, sarà il problema principale, ci si sentirà come se si fosse perso ogni punto di appoggio.

Ogni fatto della vita diventerà insormontabile, per cui si sogneranno condizioni più facili, più piacevoli e meno faticose, generando fughe mentali dalla realtà contingente.

Se i chakra superiori si sono sviluppati maggiormente rispetto agli inferiori, si avrà la sensazione di essere "fuori dal mondo.", vivendo profondamente un senso di estraneità e di solitudine assoluta e senza speranza.

Se il blocco energetico interessasse anche il terzo chakra, oltre al primo, ci si potrebbe trovare in presenza di anoressia.

I cibi utili per attivare o riequilibrare il chakra della base sono le proteine, le carni, noci, fagioli, uova, prodotti caseari



secondo chakra







in sanscrito viene chiamato Svadhisthana, che significa Centro Sacrale, è localizzato poco al di sopra del pube ed è associato alle gonadi, ai genitali, ai reni, al basso addome e ai sistemi circolatori.

La sua funzione è legata al desiderio, al piacere, alla sessualità, alla procreazione, alla capacità di provare emozioni primordiali non mentali.

Le disfunzioni del secondo chakra provocano a livello fisico impotenza, frigidità, patologie dell'apparato genitale, anche a livello lesionale (fibromi, adenomi prostatici, ecc.), dell'apparato urinario e rigidità lombosacrale.

Dal punto di vista psicologico un secondo chakra scompensato comporta mancanza di autostima, fobie, panico, ansietà sine causa.

Dal punto di vista emozionale , lo squilibrio di questo chakra può condurre alla ricerca ossessiva del piacere, anche e soprattutto a livello sessuale sino all'aberrazione, qualora sia iperfunzionante, ma anche ad una totale chiusura nei confronti della "sensualità" della vita, generando una sorta di anestesia della capacità di provare gioia non intellettuale, qualora sia invece ipofunzionante.

Questo chakra si riscontra spesso scompensato nei soggetti di sesso femminile (si tenga presente che la polarità propria di questo chakra, come quella di tutti i chakra pari, è Yin).



terzo chakra







in lingua sanscrita viene chiamato Manipura, che significa Città dei Gioielli.

Esso è localizzato a livello del presso solare ed è associato a fegato, pancreas, stomaco, milza, parte alta dell'intestino, e a tutte le funzioni metaboliche e vegetative.

Dal punto di vista psico-energetico la sua funzione più importante e relativa all'affermazione personale ed all'esercizio del potere individuale rispetto al sociale ed all'ambiente in generale.

Le patologie principali espresse dal terzo chakra riguardano tutte le malattie metaboliche, quali il diabete, le iperlipidemie, le insufficienze epatiche, la cirrosi, le ulcere gastriche e duodenali, i tassi glicemici eccetera, nonché tutte le patologie afferenti ai processi di nutrizione, digestione ed assimilazione.

Dal punto di vista psico-energetico è a livello di questo chakra che si generano le forze emotive dirette verso l'ambiente esterno: i sentimenti di amicizia, rancore, simpatia, antipatia, eccetera. Esso è il fondamento della personalità sociale.

Il funzionamento disarmonico di questo chakra genererà il desiderio sfrenato di potere, di manipolazione, per poter stravolgere la realtà sempre e comunque a proprio favore; tendenzialmente si potrà notare un atteggiamento iperattivo, il quale viene messo in atto per nascondere il senso di inadeguatezza e vuoto che è causato dalla impotenza a gestire le situazioni di potere assoluto che si pretenderebbe di esercitare. La serenità interiore sarà fortemente compromessa e, ovviamente, sarà primaria la soddisfazione del benessere materiale, sia pure a discapito di qualunque sentimento piacevole, giungendo addirittura a ritenerli indesiderabili e fastidiosi.

Il soggetto che soffre di uno scompenso del terzo chakra è portato a perdere il controllo delle proprie emozioni e a sviluppare una atteggiamento fortemente aggressivo, necessario per non permettere agli altri di mettere a nudo la propria pochezza interiore, fatto questo che smaschererebbe i giochi di potere di cui questo soggetto vive, creando una situazione di paralisi energetica che si esprimerebbe come impotenza disperata e disperante; un esempio di questo soggetto sconfitto, può essere data dall'immagine di quelle persone in genere di mezza età, ma sempre più spesso anche giovani , che trascorrono il proprio tempo in attività annichilenti e distruttive, quali il bere, fare uso di droghe più o meno riconosciute come tali e che in genere hanno in famiglia un atteggiamento fortemente aggressivo e prevaricatore.

A questi fatti fa seguito una situazione fortemente depressiva. In questo caso il soggetto avrà come obiettivo primario l'essere accettato è benvoluto dagli altri e per raggiungere questo scopo negherà se stesso per conformarsi al modo di pensare delle persone a cui desidera piacere, soffocando e negando completamente i propri desideri ed emozioni; ciò nonostante, anzi, proprio a causa di questo atteggiamento frustrante, aumenteranno le prepotenze e le angherie verso i membri della propria famiglia.

Gli alimenti che possono essere utili per riequilibrare il terzo chakra sono gli amidi, le farine integrali e gli zuccheri semplici.



quarto chakra







In lingua sanscrita viene chiamato Anahata, Il non Colpito. Esso è collocato sullo sterno all'incirca all'altezza della linea mediana orizzontale dei seni.

Questo centro energetico è associato al cuore, ai polmoni, al timo, agli arti superiori, alla circolazione e al sistema linfatico; le patologie connesse alla suo squilibrio sono asma, ipertensione arteriosa, patologie cardiache, patologie polmonari, eccetera.

Nel caso di funzionamento disarmonico, sul piano fisico si potranno avere sintomi a livello del torace, quali senso di costrizione, dispnea, aritmie, tachicardia, palpitazioni, asma e via dicendo, senza peraltro avere riscontri oggettivi dalle indagini cliniche.

Dal punto di vista psichico ed emozionale si tenderà ad amare gli altri solo in funzione dei riconoscimenti e della gratitudine che questi possono dare in cambio.

Qualora invece il chakra fosse ipofunzionante, a livello fisico si evidenzierà un cattivo funzionamento del diaframma, con problemi respiratori e cardiaci, mentre dal punto di vista psichico ed emozionale si tenderà ad esprimere sentimenti di odio e rancore, oppure di freddezza, indifferenza, insensibilità.

Anahata, è il centro dell'intero sistema energetico dei chakra, infatti esso collega i tre centri inferiori, di natura fisica ed emotiva, legati alla terra, con i tre superiori più mentali e spirituali, legati al cielo.

E' per mezzo dell'attività armonica di questo chakra, che le persone sono in grado di entrare in empatia con tutto ciò che esiste e di coglierne la bellezza e l'armonia. Infatti la funzione di questo centro energetico è quella della capacità di esprimere amore puro e incondizionato.

Il quarto chakra è il centro che consente la lo sviluppo e l'utilizzo della capacità di trasformazione e guarigione di sé e degli altri.

Gli alimenti in relazione a questo chakra sono i vegetali, poiché racchiudono in se l'energia vitale della luce solare (cielo) e, contemporaneamente l'energia vitale che promana dalla terra.



quinto chakra







In lingua sanscrita viene chiamato Vishuddha significa Il Puro, che topograficamente trova collocazione a livello della gola; è associato alla tiroide, alle paratiroidi, alla gola, alle orecchie ed allo sviluppo dello scheletro. Secondo alcuni autori è associato anche ai polmoni ed alla funzione respiratoria.

Le patologie fisiche ad esso correlate fanno riferimento alle malattie organiche o funzionali, relative agli organi che governa.

Il timbro ed il tono della voce sono manifestazioni delle energie del quinto chakra: tanto più la voce è armonica, piena, rotonda, tanto più questo centro sarà in equilibrio.

Le patologie di tipo psichico che fanno riferimento a Vishuddha, sono tutte riferite alla capacità di comunicare, non solo verso l'esterno, ma anche verso la propria interiorità; e tramite questo chakra che si realizza la comunicazione tra mente e corpo, per cui le cosiddette malattie psicosomatiche possono anche essere riferite in varia misura alla disfunzione di questo chakra.



sesto chakra







il suo nome in sanscrito è Aijna, che significa Conoscere, Percepire ed anche Comandare.È topograficamente localizzato al centro della fronte, circa due dita al di sopra della radice del naso;

Questo chakra è collegato alla ghiandola pituitaria, al controllo del sistema ormonale, al cervelletto ed al S.N.C.

Le patologie riferibili a questo chakra riguardano i disturbi visivi ed i disturbi del S.N.C. e del S.N.A.

Questo centro energetico è importante più che per la sua correlazione con disturbi di tipo fisico, soprattutto per il suo alto significato psichico.

Ad esso è correlata la capacità di equilibrio psicospirituale, la corretta percezione di se in relazione a se stessi ed in relazione all'esistente, ad un livello energetico che possiamo definire intuitivo, sensitivo, quindi oltre la mente; probabilmente è a disfunzioni di questi chakra che si possono far risalire patologie psichiatriche gravi, come ad esempio la schizofrenia.

Occorre tenere presente che il sesto chakra viene anche chiamato "terzo occhio", cioè è quell'occhio non fisico che è in grado di percepire in modo anche oltre il mentale, la realtà più profonda dell'esistenza, sconfinando dal copo-mente nella dimensione dello spirito.

Inoltre, poiché esso e associato alla regolazione di tutti i cicli dei vari piani della persona (fisici, mentali, emozionali, spirituali) occorre fare la seguente considerazione: ogni ciclo è una oscillazione di tipo bipolare, per cui metaforicamente, ma poi neppure tanto, è caratteristica intrinseca del sesto chakra il passaggio dalla luce al buio, anche in senso metafisico; da questo si evidenzia come il "buio dell’anima", spesso catalogato come depressione o peggio, possa essere riferito alla sua disfunzione.



settimo chakra







Chakra della Corona o Chakra dai Mille Petali, è topograficamente localizzato al vertice del cranio, nella zona del bregma.

E' un chakra non fisico, che si può in buona sostanza definire l'interfaccia tra la coscienza individuale e quella Cosmica, Universale.

Non esiste un settimo chakra bloccato, soltanto può essere più o meno "sviluppato", in relazione al personale cammino spirituale dell'individuo.

Non vi sono patologie note e specifiche legate a questo centro energetico, ne a livello fisico ne a livello mentale o spirituale; si sa solo che l'energia elaborata a questo livello ha effetti su tutti i tessuti e le funzioni dell'organismo, in modo più o meno evidente, intenso ed efficace.

Utilizzare le energie del settimo chakra in terapia può essere utile quando si debba fare fronte a situazioni traumatiche gravi, infatti, per es. in relazione ai Fiori di Bach, il rimedio che più frequentemente viene associato al settimo chakra è Rescue.

Va ancora detto che il sesto ed il settimo chakra risultano raramente squilibrati, mentre negli adulti quelli più frequentemente scompensati sono il terzo ed il quarto e nei bambini il primo ed il secondo.

Circa il secondo chakra occorre precisare che spesso si trova scompensato nei soggetti femminili che vivono la loro sessualità, intesa sia in senso fisico che psichico, in modo conflittuale sia a livello di interiorità sia a livello di rapporti interpersonali o sociali.
2007-12-15 10:06:18 UTC
ma ti vedi Naruto?Il chakra è una cosa inventata ! se qualcuno ti dice qualcosa a riguardo è tutto inventato!
Lucille
2017-02-08 09:36:03 UTC
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2007-12-15 10:13:26 UTC
Poco tempo fa mi feci la stessa domanda e sulla wikipedia trovai una risposta piuttosto esauriente ^_^ te la riporto



Il termine Cakra (चक्र), solitamente translitterato in Chakra, proviene dal sanscrito e significa "ruota", ma ha molte accezioni tra le quali quella di "plesso" o vortice. È un termine utilizzato nella filosofia e nella fisiologia tradizionali indiane. Nella tradizione occidentale moderna tali chakra vengono talvolta identificati con il nome di Centri di Forza o Sensi Spirituali.

I chakra sono centri simbolici del corpo umano, a volte associati a gangli (granthi) o organi fisici, tra i quali si muoverebbe un'energia variamente definita (prana, o in casi particolari kundalini o avadhuti) e la loro conoscenza è trasmessa da molti sistemi di yoga, nelle diverse tradizioni induiste, buddhiste e jainiste con mappature diverse. Molte tradizioni concordano sul fatto che i chakra agiscano come valvole energetiche.



Uno squilibrio a livello di un chakra determinerebbe uno squilibrio d'energia nei determinati organi associati. Molte moderne terapie naturali, soprattutto la Cristalloterapia ed il Reiki, si basano sull'analisi dei chakra; la Riflessologia e l'Aromaterapia lavorano sugli stessi meridiani e la meditazione e visualizzazione basate sui colori, sarebbero strumenti importanti per bilanciare i chakra.



Ciascuno dei chakra ha il proprio centro in una delle sette ghiandole a secrezione interna del sistema endocrino corporeo e ha la funzione di stimolare la produzione ormonale della ghiandola.



Secondo il Vedānta, il corpo fisico e il corpo sottile (Sukṣma Śarira: le emozioni, pensieri, percezioni, stati di coscienza) formano un insieme. Questi due corpi sono collegati a livello dei chakra, quindi agendo sul corpo fisico si produrrà un effetto su quello sottile e viceversa.



I chakra vengono assimilati al Loto, questo perché benché esso nasca da acque stagnanti e putrescenti, dà origine ad un fiore bellissimo e candido. Proprio per tale peculiarità è considerato un simbolo di purezza: nato dal fango ma non macchiato da esso. Nella simbologia indiana le acque stagnanti rappresentano l'indistinzione primordiale del caos e il loto che da esse sorge rappresenta l'elevazione spirituale. Ogni "loto", ha un numero particolare di petali, un particolare Yantra (mandala o forma geometrica), un mantra ed è associato ad un elemento (tattva), ad un senso e ad un colore.



Gli esseri umani, la maggior parte degli animali ed alcune piante avrebbero sette chakra principali o primari. Secondo alcune tradizioni, ogni chakra assomiglierebbe ad un piccolo vortice con la parte più stretta dell'imbuto orientata verso il corpo ed ogni chakra (con l'eccezione di due) avrebbe due metà o poli, una rivolta verso la parte anteriore e l'altra verso la parte posteriore del corpo.



Il secondo gruppo per importanza è composto da chakra minori che si troverebbero nei polpastrelli, al centro del palmo delle mani, in alcune aree dei piedi, nella lingua o altrove. Il terzo gruppo è composto da un numero praticamente incalcolabile di chakra di dimensioni piccole e minuscole; infatti, in ogni punto in cui si incontrano almeno due linee energetiche, anche infinitesimali, si troverebbe un chakra.





I sette chakra principali [modifica]



Muladhara Chakra o Centro Basale o Centro della Radice [modifica]

Il Muladhara o Chakra della Radice. Ha come simbolo geometrico il triangolo con un vertice in basso racchiuso in un quadrato, emblemi il primo dell'organo sessuale femminile e il secondo dell'elemento Terra; in esso dorme Kundalini. Il loto presenta quattro petali. Il suo Mantra-seme è Lam, La divinità preposta a questa ruota è Brahma, la sua energia vitale prende il nome di Savitri o sposa del creatore.

La Terra è la Grande Madre da cui scaturisce ogni essere. Il significato stesso del nome di questo chakra, d’altronde, conferma il senso di «origine» che contraddistingue questo primo livello energetico: Muladhara significa infatti «radice» ovvero principio-energia capace di assicurare sviluppo e nutrimento a ogni cosa. Il chakra della radice corrisponde agli organi genitali (gonadi). È di colore rosso ed ha soltanto una metà o polo. È orientato verticalmente con l'apertura dell'imbuto che indica verso la Terra. È il chakra da cui la coscienza entra nel corpo fisico al momento della nascita. La sua funziona principale è legata al corpo materiale, all'istinto di sopravvivenza. Produce un senso di armonia fisica e mentale in rapporto alla natura; è legato alla vitalità sessuale, la capacità di adattamento al mondo e di sopravvivenza, soddisfa i bisogni primordiali quali il cibo, l'acqua, l'aria, il riparo. Poiché ha solo un polo, tende ad essere un po' più grande degli altri chakra. È il chakra con cui vengono assorbite le energie della Terra e scaricate le tensioni eccedenti mediante l'atto sessuale.





Svadhisthana Chakra o Centro Sacrale [modifica]

Il Svadhishthana. Ha come simbolo geometrico la falce di luna racchiusa in un cerchio, emblema dell'elemento Acqua; i petali del loto sono sei. La divinità preposta è Varuna, la sua energia vitale o Shakti è Sarasvati.

Le ghiandole endocrine associate a questo chakra sono le ghiandole surrenali, adibite alla produzione di steroidei e adrenalina. È di colore arancione, è bipolare ed è orientato orizzontalmente. Questo è il chakra che presiede l'attività sessuale e corrisponde alla vitalità e vivacità. Sovrintende il bisogno di socializzare, di aumentare il desiderio di procreare e tutte le questioni di carattere sessuale quali l'espressione della sessualità e dei problemi inerenti la libido. E' fondamentalmente associato alla creatività in tutte le sue forme e al raggiungimento dell'espressione di sè tramite la creazione. E' collegato al piacere, alla gioia di vivere, al desiderio, all'aggressività naturale. Come il chakra della Radice, Svadhisthana è legato al mondo materiale. Un suo cattivo funzionamento è causa di mancanza di voglia di fare e continuo bisogno di ricorrere ad eccitanti e stimolanti.





Manipura Chakra o del Plesso Solare [modifica]

Il Manipura Chakra. Ha come simbolo geometrico il triangolo equilatero, emblema dell'elemento Fuoco.I petali del loto sono dieci. Il Mantra-seme è Rang, la sua energia vitale è Bhadrakali.

Il chakra del Plesso Solare è situato nel pancreas. È di colore giallo, è bipolare ed orientato orizzontalmente. Questo è il chakra della forza di volontà individuale, del carisma e dell'efficenza. Un suo funzionamento eccessivo provoca incapacità di rimanere calmi, scoppi d'ira, iperattività, disturbi di origine nervosa. Presiede le emozioni, corrisponde al potere ed al controllo. Attraverso questo punto si gestisce l'emotività, il desiderio di autoaffermarsi; è legato al potere e alla capacità decisionale. La sua energia facilita l’assimilazione delle esperienze, rivela gli obiettivi, permette l'uso positivo dell'energia personale, infonde capacità decisionale, sicurezza e autostima. Il funzionamento carente invece causa scarsa energia, timidezza, bassa stima di sè.





Anahata Cakra o del Centro del Petto [modifica]

Il Anahata Cakra. Ha come simbolo geometrico il doppio triangolo incrociato. I petali del loto sono dodici. Il Bija-Mantra è Vam, la divinità è Isana e la sua energia vitale è Bhuvanesvari.

Si trova al centro del petto, allo stesso livello del cuore fisico e la ghiandola endocrina a cui è associato è il timo. È di colore verde, è bipolare, è orientato orizzontalmente e il suo elemento è l'Aria. Produce emozioni, come amore incondizionato, empatia e comprensione verso gli altri, sensibilità verso l'ambiente esterno, accettazione, pietà, bontà, il dare ed il ricevere ed in generale il prendersi cura della vita (umana, animale, vegetale). Un suo cattivo funzionamento è causa di sentimenti quali timore, odio, avversione verso il prossimo, tristezza, disprezzo.





Vishudda Chakra o Centro della Gola [modifica]

Il Vishuddha Cakra o della "purificazione". Ha come simbolo geometrico il triangolo equilatero nel quale è inscritto un cerchio, emblema dell'elemento Etere (Akasa). Il Mantra-seme è Ham. La divinità preposta è Sadasiva e la sua energia vitale è Sakini.

Il chakra della gola è situato nella tiroide. È di colore azzurro, è bipolare ed è orientato orizzontalmente. E' il chakra della Creatività inteso come manifestazione verso l'esterno. Questo chakra sovrintende la comunicazione, la capacità d'ascolto e di parola, la sincerità. Produce capacità espressive e chiare dell'intelletto, logiche ed espressioni personali. Il suo potere è particolarmente evidente per quello che riguarda la comunicazione, verbale e non, l'eloquenza e la capacità di trasmettere le proprie idee in modo chiaro, preciso e cristallino. Attivato, conferisce infatti il potere di esprimersi e parlare in modo estremamente persuasivo e convincente. Gli squilibri in questo chakra si manifesteranno come problemi quali incomunicabilità, incapacità di trasmettere chiaramente agli altri le proprie idee e sentimenti, incapacità di sfogare le proprie tensioni psicologiche, stress e introversione. È responsabile della comunicazione con il mondo Etereo (delle creature extracorporee).





Ajna Chakra o Centro Frontale [modifica]

Il Ajna Chakra. Ajna è gerarchicamente uno fra i più elevati dei chakra; in questa ruota è anche contenuto il Manas; sui petali del loto vi sono le lettere Ham e Ksam; esso contiene la rappresentazione della sacra sillaba Om, sintesi di tutti i Mantra. La divinità preposta è Shambhu e la sua Shakti è Siddha-Kali.

È anche conosciuto in occidente come "Terzo Occhio" ed è situato nello spazio tra le sopracciglia: la sua ghiandola a cui è associato è l'ipofisi. È di colore indaco, è bipolare ed è orientato orizzontalmente. Influenza il mesencefalo, dove vengono assorbiti tutti gli stimoli nervosi per potere essere inviati a tutte le altre parti del cervello (per cui il mesencefalo dà energia a tutta la regione del capo). È il chakra che presiede la visione interiore o extrasensoriale. Esercita lo sviluppo della capacità di concentrazione; la sua attivazione mediante meditazione permette l'utilizzo del sesto senso e la capacità di manifestare le percezioni extrasensoriali, la proiezione mentale, e di viaggiare nel Piano astrale. Produce il controllo della coscienza e delle reazioni fisiche, purificazione e trasformazione dei pensieri in forme di giudizio più raccolto, con la graduale diminuzione delle percezioni sensoriali. Gli squilibri qui si manifesteranno attraverso incubi, fenomeni psichici incontrollati o sgradevoli, mancanza completa di sogni, allucinazioni, confusione mentale. È responsabile della percezione "visiva" dell'aura.





Sahashrara Chakra o Centro Coronale [modifica]

Il Sahashrara Chakra o "dei Mille Petali". È anche chiamato Chakra della Corona, ha nel suo cuore un loto più piccolo a dodici petali in cui è inscritto il triangolo chiamato Kamakala, che simbolicamente raffigura la sede della Shakti Suprema, cioè la Forza Cosmica non individualizzata. Nei mille petali del loto sono contenute tutte le lettere dell'alfabeto sanscrito.

Il chakra della corona trova posto nella ghiandola pineale, ed ha un solo polo. È di colore viola ed è orientato verticalmente con il relativo imbuto che indica verso il cielo. E’ il chakra che presiede il contatto con la Conoscenza Divina, governa la corteccia cerebrale e la presa di coscienza. Esso determina l'apertura e la dilatazione della coscienza con lo sviluppo dell'intelletto. Le sue funzioni principali sono relative alla conoscenza superiore, alla medianità, al contatto con il Divino. Al Sahasrara Chakra appartengono tutte le questioni relative alla "Illuminazione", vale a dire la relazione tra la coscienza dell'individuo e quella dell'universo. L'apertura o la creazione del Settimo Chakra porta a uno stato di contatto e comunione con la forza creatrice dell'universo, uno stato di purificazione, appagamento spirituale, totale libertà dalle limitazioni dei nostri istinti bassi e grossolani: si tratta, è evidente, di stati dell'essere che sfuggono alle possibilità descrittive della razionalità e che possono essere compresi (nel senso di "presi all'interno di noi", vale a dire assimilati e non semplicemente capiti) soltanto attraverso l'esperienza diretta. L'apertura di questo chakra coincide con il Bodhi





Chakra e ghiandole endocrine [modifica]

Chakra e ghiandole endocrine Muladhara Gonadi (********* nell'uomo e Ovaie nella donna)

Svadhisthana Ghiandole Surrenali

Manipura Pancreas

Anahata Timo

Visuddha Tiroide

Ajna Ghiandola Pituitaria (Ipofisi)

Sahasrara Ghiandola Pineale (Epifisi)





Chakra e colori [modifica]

Chakra e colori Muladhara Rosso

Svadhisthana Arancione

Manipura Giallo

Anahata Verde

Visuddha Azzurro

Ajna Indaco

Sahasrara Viola



(N.B: si possono trovare anche associazioni diverse da quella indicata)





Chakra ed elementi [modifica]

Chakra ed elementi Muladhara Terra

Svadhisthana Acqua

Manipura Fuoco

Anahata Aria

Visuddha Etere (Spirito)

Ajna /

Sahasrara /



Non vi è alcun elemento associato con i chakra Frontale e della Corona; come tali, essi rappresentano degli stati di energia oltre la gravità della materia, la quale è composta da cinque elementi.





Chakra o Centri di Forza nelle dottrine occidentali [modifica]

Uno fra i primi scritti occidentali che sembrano alludere alla dottrina dei "Centri di Forza" o chakra è il testo Eine kurze Eroffnung und Anweisung der dreyen Principien und Welten im Menschen (Una breve rivelazione e istruzione sui tre principi e mondi nell'uomo) di Johann Georg Gichtel (1638-1710), opera meglio conosciuta sotto il titolo (erroneo) di Theosophia Practica (1723). Gichtel fu discepolo di Jakob Bohme, teosofo e mistico cristiano (1575-1624). Tale scritto fa supporre una certa conoscenza della dottrina relativa ai chakra, perlomeno in certi ambienti alchemico-cristiani dell'Europa. La dottrina in questione - nota forse anche ai monaci orientali nel contesto dell'esicasmo - rimane tuttavia poco diffusa in Occidente almeno fino agli inizi del XX secolo.



In Occidente la dottrina dei chakra deve la sua diffusione principalmente alla traduzione di due testi indiani: il Sat-Cakra-Nirupana e il Padaka-Pancaka operata da Sir John Woodroffe, alias Arthur Avalon, nel libro Il Potere del Serpente (1917). Tale libro è estremamente dettagliato e complesso e rappresentò un notevole supporto per lo studio e la diffusione in occidente della dottrina relativa ai chakra. Un contributo successivo fu operato da C. W. Leadbeater il quale pubblicò un libro contenente i propri studi e le proprie osservazioni chiaroveggenti relative ai centri di forza nel libro Chakras (1927).



Rudolf Steiner fondatore dell'Antroposofia, parla dello sviluppo dei chakra nel libro Come conoscere i mondi superiori (1a ed. 1909), fornendo istruzioni progressive per lo sviluppo di tali centri di forza. Si tratta di esercizi quotidiani che richiedono un tempo e una applicazione considerevole. Egli segnala che per il risveglio e lo sviluppo di tali centri di forza esistono anche altri metodi più rapidi, che potrebbero però risultare dannosi se non operati da persone spiritualmente mature.



Nel panorama moderno Tommaso Palamidessi, fondatore dell'Archeosofia, rielabora la dottrina dei centri di forza alla luce dell'esoterismo giudaico-cristiano. Nel libro Tecniche di Risveglio Iniziatico (1975), Tommaso Palamidessi illustra alcune tecniche ascetiche tese al risveglio e allo sviluppo di tali Centri di Forza che coinvolgono la realizzazione di icone o supporti meditativi, tecniche respiratorie e meditazioni su nomi divini ebraici (invece che su mantra tibetani), in linea con la tradizione occidentale
2007-12-15 10:13:13 UTC
perchè non vedi su wikipedia o digiti la parola "chakra" su qualsiasi motore di ricerca?
unknown
2007-12-15 10:11:42 UTC
il chakra non è una ca...zzata esiste veramente!!!!non se l'è mica inventato naruto....
T.z.n.
2007-12-15 10:11:26 UTC
I Chakra sono centri energetici degli esseri viventi.Per capirci meglio puoi immaginarli come vortici di energia.
2007-12-15 10:10:25 UTC
ma ke diamine di domanda è, ke ka.zza.ta
SkegGia
2007-12-15 10:05:50 UTC
Sviluppare il chakra????????? Il chakra sarebbe energia allo stato puro! Ma ci rendiamo conto???
2007-12-15 10:04:34 UTC
Il termine Cakra (चक्र), solitamente translitterato in Chakra, proviene dal sanscrito e significa "ruota", ma ha molte accezioni tra le quali quella di "plesso" o vortice. È un termine utilizzato nella filosofia e nella fisiologia tradizionali indiane. Nella tradizione occidentale moderna tali chakra vengono talvolta identificati con il nome di Centri di Forza o Sensi Spirituali.


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